Il Parco Nazionale del Pollino è la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia. Tra le vette del Dolcedorme e di Cozzo del Pellegrino e gli orizzonti che si disegnano sulle acque del Tirreno e dello Jonio, lungo il massiccio montuoso calabro-lucano del Pollino e dell’Orsomarso, la Natura e l’Uomo intrecciano millenari rapporti che il Parco Nazionale del Pollino, istituito nel 1993, conserva e tutela sotto il suo emblema, il pino loricato. L’intera zona, sottoposta a speciale tutela, ai sensi della Legge quadro n.394/1991 sulle aree protette, è costituita dai Massicci del Pollino e dell’Orsomarso. È una catena montuosa dell’Appennino meridionale, a confine tra la Basilicata e la Calabria. Ha vette tra le più alte del Mezzogiorno d’Italia, coperte di neve per ampi periodi dell’anno. Dalle sue cime, oltre i 2200 metri di altitudine sul livello del mare, si colgono, ad occhio nudo, ad ovest le coste tirreniche di Maratea, di Praia a Mare, di Belvedere Marittimo e ad est il litorale ionico da Sibari a Metaponto
L’Ente Parco Nazionale del Pollino, con sede a Rotonda (PZ), ha un proprio sito internet dove è possibile reperire le principali informazioni sul Parco Nazionale del Pollino.
https://parcopollino.gov.it/it/
Nota:
– La Legge Quadro sui Parchi n.394/91, prevede all’Art. 14, comma 5, che l’Ente parco organizza, d’intesa con la regione o le regioni interessate, speciali corsi di formazione al termine dei quali rilascia il titolo ufficiale ed esclusivo di guida del parco. Dal 1998, sono Guida ufficiale ed esclusiva del Parco Nazionale del Pollino (Matr. A/16 – Prot. 4262 del 14/06/1998, Ente Parco Nazionale del Pollino) e, con lo stesso Ente, vi è un rapporto di collaborazione come da convenzione stipulata attualmente in assere.
NOTA:
SI COMUNICA CHE, PER DECISIONE GOVERNATIVA, SONO STATI DISMESSI TUTTI I SITI CON ESTENSIONE .GOV.IT –PERTANTO ANCHE L’INDIRIZZO WEB DEL PARCO DEL POLLINO E’ CAMBIATO.IL SITO WEB UFFICIALE DELL’ENTE PARCO NAZIONALE DEL POLLINO E’ POSSIBILE TROVARLO AL NUOVO INDIRIZZO: www.parconazionalepollino.ite la sua Pagina FACEBOOK è la seguente:
Il Pollino è la terra del pino loricato, dell’associazione abete-faggio, del lupo, del capriolo, dell’aquila reale, della lontra, delle rocce dolomitiche, della Serra Dolcedorme, la vetta alta 2267 metri, delle gole, delle grotte, del bos primigenius e dell’elephas antiquus, delle civiltà lucana, magno-greca, bizantina, longobarda, normanna, delle minoranze arbereshe.
Il Pollino è 192 mila, e oltre, ettari di area protetta; è il Parco Nazionale più grande d’Italia; è il Parco dell’Appennino calabro-lucano, con la sua Serra Dolcedorme, la vetta alta 2267 metri, innevata per molti mesi dell’anno.
Ha una natura da vivere, oltre che visitare, dove giova abitare per una ricarica di energia e di salute.
La catena dei suoi monti, le cui propaggini vanno, ad est, verso il mar Jonio e, ad ovest, verso il Tirreno, racchiude, con le forme, le dimensioni e i ritmi di vita, uno spazio e un tempo infiniti.
Flora
La vegetazione nel Parco Nazionale del Pollino si distingue per la grande ricchezza delle specie presenti che testimoniano la varietà e la vastità del territorio e le diverse condizioni climatiche che lo influenzano; alcune specie endemiche e la presenza di rare associazioni vegetali, rendono l’area del Parco unica in tutto il mediterraneo. La vegetazione è diversificata in fasce altitudinali, anche se intervengono alcuni fattori come il microclima, la natura del suolo o l’esposizione a rendere puramente indicativo ogni riferimento di quota.
Nelle zone prossime alla costa, fino ai 700-800 m, prevale la macchia mediterranea con la presenza di leccio (Quercus ilex), lentisco (Pistacia lentiscus), ginepro (Juniperus communis, Juniperus oxycedrus, Juniperus phoenicea), mirto (Myrtus communis), corbezzolo (Arbutus unedo), roverella (Quercus pubescens), acero minore (Acer monspessulanum) e ginestra comune (Spartium junceum). Sui fondi sabbiosi e rocciosi, tendenzialmente aridi, si evidenzia una vegetazione bassa e rada denominata “gariga”, costituita da specie, talvolta aromatiche, come cisto (Cistus salvifolius, Cistus incanus, Cistus monspeliensis), timo (Thimus capitatus), camedrio arboreo (Teucrium fruticans); in altri casi predomina la “steppa mediterranea” con la presenza di graminacee perenni. In particolari aree del Parco, lungo le pareti più soleggiate delle timpe di S. Lorenzo, di Cassano e di Porace, la macchia mediterranea insiste con alcuni esemplari di ginepro fino ai 900 m di quota, grazie a condizioni microclimatiche determinate dalla capacità della roccia di accumulare calore.
Oltre gli 800 m fino ai 1100 m, nella fascia sopramediterranea, dominano le diverse varietà di querce, roverella (Quercus pubescens), cerro (Quercus cerris), farnetto (Quercus frainetto) sovente in reciproca coesistenza o in boschi misti con carpino orientale (Carpinus orientalis), acero (Acer obtusatum), castagno (Castanea sativa), ontano napoletano (Alnus cordata), specie endemica, quest’ultima, della Corsica e dell’Appennino meridionale. Formazioni forestali di estrema rilevanza naturalistica sono le acerete del Monte Sparviere, nel versante ionico, che adunano, in una singolare quanto straordinaria convivenza arborea, cinque specie di acero – acero campestre (Acer campestre), acero di monte (Acer pseudoplatanus), acero di Lobel (Acer lobelii), acero di Ungheria (Acer obtusatum), acero riccio (Acer platanoides).
Il Pino Loricato
Il Pino loricato (Pinus leucodermis Ant.), elemento caratteristico nell’ambito degli Habitat forestali di interesse Comunitario rientranti nella rete ecologica europea Natura 2000, vive in Europa nella penisola Balcanica e in Italia in maniera naturale esclusivamente in quella parte dell’Appennino Calabro-Lucano rientrante nel perimetro del Parco Nazionale del Pollino. In questa area è presente con popolamenti, abbastanza localizzati sui gruppi montuosi Zaccana-La Spina, Pollino, Palanuda – Cozzo del Pellegrino Montea e Monte Alpi: ed è per questa unicità, oltre che per la sua bellezza, che è stato scelto quale emblema del Parco Nazionale del Pollino.
La geologia del massiccio del Pollino nell’ambito del Mediterraneo
Pollino GEOPARCO UNESCO
Il Parco Nazionale del Pollino, ha individuato, cartografato e caratterizzato 75 Geositi ricadenti all’interno del proprio territorio.
I geositi individuati sono stati organizzati in sistemi territoriali omogenei, dal punto di vista geologico e geografico, e correlati con le altre peculiarità paesaggistico- ambientali e storico culturale presenti sul territorio.
Tale lavoro rappresenta una preziosa e fin ora mai realizzata banca dati sulla geodiversità presente nel PNP e della sua interrelazione con le altre peculiarità paesaggistico-ambientale del PNP.
Inoltre il Parco per meglio perseguire la tutela e valorizzazione del patrimonio geologico, ambientale e storico-culturale presente sul proprio territorio, ha fatto richiesta di ammissione, per tutto il territorio compreso nell’area protetta, alla Rete Europea e Globale dei Geoparchi, predisponendo appositi elaborati tecnici di cui l’individuazione e la caratterizzazione dei 75 Geositi hanno rappresentato la base tecnico-scientifica primaria ma non esaustiva.
Il dossier di candidatura e i relativi allegati sono stati inviati a fine Novembre 2014, accompagnati dalle autorevoli lettere di sostegno dei Rettori delle Università della Calabria e della Basilicata, della Commissione Nazionale per l’UNESCO, dell’ISPRA, degli Ordini Regionali dei Geologi di Calabria e Basilicata, dell’Ordine Nazionale dei Geologi.
l’8 aprile 2015 la segreteria GGN con sede nell’UNESCO, insieme con la Rete Europea dei Geoparchi, dopo aver esaminato con attenzione le informazioni fornite, ha accettato di autorizzare una missione di due valutatori della rete EGN/GGN nel Pollino, che si terrà a luglio 2014.
Cultura e tradizioni
L’avvicendarsi nel territorio di popoli e di culture provenienti da luoghi diversi ha determinato, fin dal Paleolitico, una stratificazione storica e culturale che ha visto, nell’arco del tempo, la presenza dei Greci e dei Romani e successivamente dei Longobardi, dei Saraceni, dei Bizantini e infine dei Normanni e degli Spagnoli, fino all’Unità d’Italia a alla lunga vicenda dell’emigrazione oltreoceano.
La storia del Parco
Parco di carta, parco-accademia, parco-fantasma, parco-telenovela, parco di Penelope, parco filosofale: queste le tante definizioni attribuite alParco del Pollino. Questa abbondanza di appellativi deriva dal fatto che nessuna altra area protetta in Italia è riuscita ad eguagliare il primato in dibattiti, studi, progetti, piani, tutti immancabilmente finiti nel nulla. Un fiume di parole che viene da molto lontano se già nel lontano 1958, per fare il punto sulla necessità della valorizzazione del massiccio veniva pubblicato il volume “Precedenti storici per la valorizzazione scientifica e turistica del Pollino…”, a cura del castrovillarese A. Miglio.
Il 1958 comunque può essere considerato l’anno in cui i grandi valori naturalistici e culturali del Pollino si affacciano per la prima volta sulla scena nazionale. E’ infatti, nel giugno di quest’anno che viene presentato alla Camera dei Deputati un “Progetto di Legge per la Valorizzazione del Pollino” e nell’agosto dello stesso anno viene celebrata a Piano Ruggio la VII Festa Nazionale della Montagna. Ritroveremo poi l’area del Pollino in tutti gli elenchi di ambienti naturali italiani da tutelare, a partire dalla prima enunciazione di A. M. Simonetta apparsa su “Casabella” nell’aprile del 1964
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