Cammina Italia Cai in BASILICATA: 6 – 7 aprile 2019

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Cammina Italia Cai in BASILICATA: 6 – 7 aprile 2019

CAMMINA ITALIA in BASILICATA, 6 e 7 aprile 2019

In Lucania, nel Pollino dei pini loricati “fra precipitosi balci”

La staffetta risale fino al monte Alpi, nei boschi del Parco naturale, su sentieri descritti già da Leandro Alberti in tempi Rinascimentali

Dal santuario Madonna del Pollino a San Severino LucanoDescrizione: http://sentieroitalia.cai.it/wp-content/uploads/2019/03/DocQualità8-449×685.jpg

Dal Santuario, posto a quota 1537, si cammina sul crinale passando dove è posta la statua che l’artista olandese Daphne Du Barry ha dedicato alla Madonna. Di qui si raggiunge Pietra Jaccata e ci si cala… in una fiaba. “C’era una volta un luogo dove ogni roccia pareva animata” si potrebbe dire degli ammassi rocciosi che si trovano nelle gole di Jannace con i suoi faggi giganteschi, i muschi, le felci… Dopo un tratto di strada carrabile, si scende dolcemente, tra gli arbusti che precedono un fitto faggeto che accompagna fino a Piano Aquatremola, toccando la fontana di Monte Pelato. C’è anche un piccolo guado da superare. Ci si immette sulla carrareccia che porta a Passo di Croce Mancine, ancora nel bosco, dove a fare compagnia ai faggi troviamo i pini e talvolta vi si aprono davanti panorami che lasciano senza fiato sulla valle del Frido. L’ultimo tratto fino al centro di San Severino Lucano è su sentiero, incontrando aree attrezzate (Viscigli), asfalto, stradelle a gradini. Ci sono tratti fangosi. Sentieri raccontati da Leandro Alberti nella sua Descrizione di Tutta Italia del 1550 (“una stretta et aspra et sassosa et strabocchevole via… fra precipitosi balci…”), luogo di briganti e di soldati francesi che li cercavano ovunque, luogo di uno scontro raccontato da Norman Douglas (Vecchia Calabria, 1907-1911). Foreste antiche e vaste, abitate da rapaci, dal lupo, dai caprioli, dai cinghiali, dall’istrice, dalla martora, dalla faina, dalla puzzola, dalla donnola dal gatto selvatico, dal ghiro dal riccio e dallo scoiattolo, dal picchio nero che ne caratterizza la zona, dominata da lecci, faggeti abetini (oltre i 1000 metri), aceri, carpini e pini neri.
Ci sono tratti ad alta pendenza:, zone scivolose per via delle numerosi sorgenti (l’acqua è il bene maggiore della regione Lucania), il meteo condiziona non poco l’abbigliamento. E’ poi bene dotarsi di bastoncini, scarponi alti, lampada frontale, zaino da trekking bene equipaggiato, acqua e cibo al sacco.
Il raduno è fissato alle 8.30 preso l’hotel Paradiso da cui partirà il pulmann diretto al Santuario. Dalle 10, dopo una visita al Santuario con guida, scatterà la tappa. L’arrivo a San Severino – compresa la pausa pranzo al sacco alle 13 – è prevista circa sette ore e mezzo dopo. La lunghezza complessiva è di 20 km., le dificoltà vanno dal livello E a quello EE per esperti. Si sale per 578 metri, si scende per 1223.

Da San Severino Lucano a Perricchio di Latronico

Una delle caratteristiche della montagna lucana sono i mulini. Ce ne sono diversi, a contrassegnare come l’acqua abbia rappresentato per lunghi periodi la risorsa più importante, assieme all’agricoltura. Si scende così, all’inizio della tappa, lasciando San Severino, verso il Mulino Magnacane, sul fiume Frido. Da qui ci si dirige verso il bosco Magnano, toccando un altro Mulino (Coronalonga) che di recente è stato restaurato. Il fondo è per lo più in terra battuta. E’ il cuore pulsante del parco del Pollino, una zona ben nota a chi frequenta questi posti anche solo per brevi vacanze. Una zona dotata di diverse strutture rivolte ai visitatori e alle famiglie. Raggiunta l’area attrezzata di Dispensa (tra faggeti e cerri) superata la Fontana du Lacce, si prende il sentiero per la località da raggiungere: Perricchio. Percorso interamente boschivo, sul lato c’è un grande Recinto dei Cervi, con relativo e numeroso branco. Ci si ferma quindi alle porte di Latronico, i cui abitanti beneficiavano delle terme di Calda e dell’alabastro che, nei secoli, hanno rappresentato una fonte di ricchezza maggiore. Il paesaggio ha un valore straordinario sotto il profilo della flora: faggi ad alto fusto, spettacolari per dimensione e forma e il famoso pino loricato che caratterizza l’area rendendola unica.
Il monte Alpi – che assiste – è ricco i fossili, di resti di alghe, vi si trovano arenarie e rocce di origine fluviale altra caratteristica solo di questo massiccio nel parco del Pollino. Il nome Alpi deriva dall’aro, oggetto antico che a Latronico era usato per falciare l’erba medica, così utile per i pascoli.
La tappa è caratterizzata da pendenze sensibili e tratti scivolosi. Si consigliano scarponi da trekking alti, i bastoncini sono utili “alleati”, oltre a lampada frontale, zaino da trekking ben dotato, e cibo al sacco.
Il ritrovo, domenica 7, è previsto alle ore 9 nella piazza di S. Severino Lucano, mezz’ora dopo si parte a piedi verso Perricchio. Lunghezza del percorso, poco più di 17 km. difficoltà da Escursionisti e Escursionisti Esperti; si sale per 460 metri (fino a una quota massima di 987 metri) si scende per 353 metri (altitudine più bassa: 527 metri). Durata prevista: circa sette ore (sosta compresa).

Le tappe lucane della staffetta:
6 aprile: Madonna del Pollino- San Severino Lucano
7 aprile: San Severino Lucano- località Perricchio (Latronico)

Fonte

 

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By |2019-04-01T08:18:13+00:00Aprile 1st, 2019|General|Commenti disabilitati su Cammina Italia Cai in BASILICATA: 6 – 7 aprile 2019